Il digital divide, o divario digitale, è il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell'informazione (in particolare personal computer e internet) e chi ne è escluso, in modo parziale o totale. Sebbene i motivi di esclusione possano essere variegati e comprendere variabili socioeconomiche quali condizioni finanziarie, livello d'istruzione, età, alfabetizzazione, in questa sede si fa riferimento soprattutto al divario legato a motivazioni infrastrutturali. Cioè all'impossibilità o alla difficoltà, a parità di altre condizioni, di accedere alla società dell'informazione per l'indisponibilità di infrastrutture civili (tubi, pali, antenne), per l'assenza o l'inadeguatezza di strutture passive quali la fibra ottica, e per l'indisponibilità di apparati attivi quali le centrali di commutazione.
Il contrasto al digital divide è uno degli obiettivi che si è posta la Regione Emilia-Romagna, tramite la sua società Lepida SpA che ha il compito di abilitare le infrastrutture del territorio per rispettare gli obiettivi europei (2Mbps nel 2013, 30Mbps disponibili al 100% utenza nel 2020 e 100Mbps utilizzati dal 50% utenza nel 2020) sfruttando tutte le soluzioni possibili, anche modelli pubblico-privati con multiservizi, operatori di telecomunicazioni e altre società in-house.
La Città Metropolitana ha a sua volta attivato un monitoraggio del territorio bolognese per individuare le diverse risorse a disposizione delle aree provinciali.
Gli operatori che offrono servizi di banda ultralarga non cablata sul territorio sono:
Acantho (www.acantho.it)
Airgrid (http://internet.airgrid.it)
Eolo (www.eolo.it)
Wifi Division (www.wifidivision.it)
Cheapnet (www.cheapnet.it)
Pop Wifi (http://www.popwifi.it/)
Tutti gli operatori elencati offrono nel loro sito uno strumento per la verifica puntuale della copertura.
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