L’Unione dei Comuni dell’Appenino Bolognese, fin dalla nascita, ha ritenuto opportuno inserire fra le funzioni condivise la cultura e il turismo. Questo partendo dalla consapevolezza che cultura e turismo sono fondamentali per il rilancio e la valorizzazione, non solo del nostro territorio, ma sono ingredienti irrinunciabili per affrontare la crisi che attanaglia l’Italia intera.
Il nostro territorio potrà essere promosso proprio attraverso il connubio fra turismo e cultura; la montagna bolognese non possiede emergenze assolute, ma un insieme di realtà ambientali, storiche, culturali che da sole faticano ad imporsi sui mercati legati alle offerte turistiche, ma insieme diventano una proposta allettante e molto originale. Si va dai laghi, (Castiglione dei Pepoli, Castel di Casio), ai parchi, (la macroarea), dalla Rocchetta Mattei al Museo Etrusco Pompeo Aria, (Riola, Marzabotto) dai fienili del Campiaro di Grizzana Morandi al contrafforte Pliocenico di Monzuno, dai borghi di San Benedetto Val di Sambro alle emergenze naturalistiche della Valle dell’Aneva, (Vergato, Castel D’Aiano), con le grotte di Labante; il tutto è collegato da una rete sentieristica a dir poco formidabile.
L’Unione dei Comuni intende promuovere e valorizzare non una singola realtà, non esiste più un Comune che possa arrogarsi il diritto di rappresentare da solo il turismo della montagna bolognese, esiste un territorio, da promuovere, attraverso una rete e un sistema di servizi, ed è proprio questo l’obiettivo che si è posta l’Unione nella gestione centralizzata delle politiche turistiche e culturali.